Grattare la superficie.

Non scrivo più da… un tot. Ma non solo sul blog, in generale. Non metto più giù un pensiero da… un bel po’, diciamo. Ho anche paura di non sapere più come si fa. Ho raggiunto un finto e labile stato di serenità fatto di lavoro (praticamente non retribuito, ma che mi piace), fatto di tante cose da fare, serie TV da guardare, vite degli altri da vivere e niente tempo per pensare. C’è sempre qualcosa da fare prima. Sempre qualcosa di più urgente del pensare.

E’ una strana sensazione, come se ti facessi trascinare dalla corrente degli eventi, senza darle una direzione apparente. Sballottata un po’ di qua un po’ di là, senza il controllo.

Sto facendo bene? Ho preso la direzione giusta? Sto aspettando troppo? Dove sta il confine tra la pazienza e la stupidità? E’ labile.

E’ sottile come una lama affilata e fa male una volta valicato. Tuttavia più è affilata la lama, meno te ne accorgi lì per lì. E’ dopo che si farà sentire, e farà male. Beh, non è ancora venuto a trovarmi il mio dopo.

Paziento.

Sì, attendo un’illuminazione: il mio personalissimo deus ex machina. Intanto, non penso, non scrivo, non leggo, mi faccio trascinare dalla corrente.

“Devi imparare ad ascoltarti.” mi dice il mio capo.

“Eh, una parola.” rispondo io.

“No, sono quattro, ma non è questo il punto.”

Ascoltarsi. No, non me la sento ancora. Non voglio grattare la superficie di questa serenità superficiale fatta di “Non ho tempo”, di
“Tante cose da fare”

E’ come quando incontri per strada un amico che non vedevi da tanto. E’ successo casualmente, era una vita che non vi sentivate. Ma sei di fretta.

“Ciao, eh. Dai, magari una volta quando hai tempo ci beviamo una cosa.”

“Certo, volentieri. Ti chiamo.”

Poi non lo fai mai.

walk away

3 pensieri su “Grattare la superficie.

  1. Armando ha detto:

    Ogni tanto fa bene anche seguir la corrente e far riposare i neuroni, Basta che poi non diventi un vizio :D. Ah già .. se hai tempo e voglia, una volta ci beviamo una cosa? 😀 ciauz

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