La stessa medaglia

Negli ultimi tempi, passavamo buona parte della notte abbracciati nel letto. Lasciava la persiana alzata in modo che la luce della luna filtrasse attraverso le tende perché diceva che creava atmosfera e io potevo vederlo quando socchiudevo gli occhi e sapevo che era lì con me. Mi accarezzava i capelli e io ero accoccolata sul suo petto. Ogni volta. Ma proprio mentre ero lì così, in questo angolo di paradiso, non riuscivo a non piangere.
Ero al massimo grado di felicità che io avessi mai provato e piangevo senza riuscire a controllarmi. A volte cercavo di nasconderlo, ma era tutto inutile, mi scopriva sempre. Dio, quanto sembra stupido a ripensarci.
O forse no.
La nostra è una condanna. Quando il tuo cuore stracolma di felicità, una felicità che non sei in grado di contenere, che l’unico modo che avresti per controllarla sarebbe urlare al mondo quello che senti… proprio in quel preciso istante, qualcosa si rompe, sale in gola, e cresce in maniera quasi proporzionale un altrettanto dolore alla consapevolezza che tutto questo finirà di lì a breve. Ed è tutto lì, parte dal cuore, sale la gola e intacca le corde vocali, e qualsiasi cosa tu stessi per dire muore in un singhiozzo. Qualsiasi pensiero tu stessi per articolare svanisce e la vista si annebbia e le lacrime scendono calde, sulle guance e sul suo petto.
E non so, ma forse è nostro destino che felicità e tristezza siano così spaventosamente fusi insieme, quasi come fossero la stessa cosa. Come una condanna a non essere mai veramente felici davvero.

– Va bene, allora… parlo?

– Sì

– Ehilà, ciao. Sono Maggie Murdock e, bene, ho fatto del sesso fantastico con… com’è che ti chiami?

– Oh, terribile…

– Jamie e qualcos’altro. E stiamo filmando così lui si ricorderà per sempre quanto sono sexy. Ero. Bambini, se lo state guardando, rimettetelo subito nel nascondiglio segreto, o ve ne pentirete. Ci saranno conseguenze. Che altro? Mmmm… Solo quanto sono felice. Ora in questo momento, proprio ora [ndr. vedo il sorriso più triste che abbia mai visto], con la luce che ti illumina il viso, arriva una leggera brezza da una finestra e non importa se avrò altri 10.000 momenti come questo o soltanto questo perché è tutto lo stesso. Sì, solo questo: ora, in questo momento. Io ho questo.

Love and other drugs

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